Amenorrea funzionale ipotalamica

Di che cosa si tratta?

L’AFI è un disturbo di tipo ormonale che si manifesta come un’assenza prolungata (uguale o superiore a 3 mesi) del ciclo mestruale.

Quali cause?

L’amenorrea funzionale ipotalamica è causata da stress, eccessiva attività fisica e DIETA IPOCALORICA MARCATA E PROLUNGATA.
La scarsa disponibilità energetica (<25kcal/kg di peso in cronico) determina un calo della sensibilità insulinica, delle quantità di leptina e di conseguenza porta ad un crollo degli ormoni tiroidei e gonadici

-> Alterazione dell’asse ipotalamo – ipofisi – ovaie.

Quali conseguenze?

La disregolazione della secrezione di THS, LH, estradiolo e T3/T4 determina:

  • Anovulazione
  • Aumento del rischio cardiovascolare
  • Calo della densità e della mineralizzazione ossea
  • Ipotiroidismo

In termini pratici…

All’atto pratico il soggetto affetto da AFI lamenterà sintomi quali disturbi del sonno, frequente sensazione di freddo, aumento dell’appetito, stanchezza cronica, affaticabilità.

Come intervenire?

I soggetti affetti da AFI dovrebbero semplicemente aumentare in modo graduale la quantità di calore, giudici e lipidi all’interno della loro dieta, in modo da permettere a tutti i livelli ormonali di ritornare in range fisiologici.
In più sarebbe opportuno ridurre l’intensità e la frequenza delle sedute allenanti, almeno in un primo periodo.

Quindi:
DIETA NORMOCALORICA + RIDUZIONE INTENSITÀ ALLENANTE E RIDUZIONE NEAT

Chi soffre di AFI?

L’amenorrea funzionale ipotalamica è una condizione tipicamente associata a disturbi del comportamento alimentare (DCA).
Nel mondo femminile in particolare vi è la convinzione che per dimagrire siano necessarie diete prive di carboidrati e grassi, le quali portano effettivamente ad un calo di kg sulla bilancia nel giro di pochi giorni (riduzione dei kg sulla bilancia ≠ riduzione massa grassa) ma non sono un gran investimento sul lungo periodo.
Difatti oltre ad essere non particolarmente efficaci ai fini del dimagrimento, se protratte possono portare a conseguenze (fortunatamente reversibili) non proprio simpatiche.